Senza ricevuta, come prova del tipo di materiale utilizzato, non sarà possibile ripetere, riparare o aggiornare il lavoro protesico sugli impianti.
Spinti dal desiderio di risparmiare, i pazienti spesso pagano i servizi odontoiatrici in contanti e a prezzi notevolmente inferiori rispetto a quelli di mercato. In questi casi, i dentisti che accettano tali pagamenti non li avvertono di tutte le conseguenze derivanti dal non disporre di una ricevuta chiara per i servizi forniti.
Vale a dire, non tutti i dentisti usano lo stesso tipo di impianto, perciò non abbiamo tutte le informazioni necessarie per intervenire sull’impianto e sul lavoro protesico eseguito. Nessun medico responsabile accetterà un paziente se non è sicuro di poterlo aiutare.
Il preventivo o la ricevuta con la scritta ”impianto” o “impianto osteointegrato” non garantisce al paziente alcuna sicurezza sul futuro del lavoro implanto-protesico.
L’unica prova sul tipo di impianto è una ricevuta valida emessa da un dentista o un’organizzazione in cui esso lavora.
Cosa può succedere se non si dispone di una ricevuta con le informazioni sul tipo di impianto integrato?
- In caso di problemi con l’impianto, non saprete a chi rivolgervi.
- Se sarà necessario sostituire il lavoro protesico sull’impianto, non avrete la possibilità di farlo.
- Se, in futuro, vorrete integrare altri impianti, non potrete collegarli agli impianti già integrati.
Sin dal momento in cui viene calcolato il preventivo, il medico è obbligato a specificare ciascun impianto, soprattutto perché a volte si tratta di impianti con significative differenze di prezzo tra di loro. Al momento di scegliere un dentista, consiglio ai pazienti di eliminare immediatamente tutti quelli che non si dimostrano trasparenti. Bisogna tenere presente che gli impianti sono incorporati nell’osso. La loro eventuale estrazione è un processo costoso e lungo che spesso comporta danni significativi alle ossa.
Dott. Sime Zivkovic, medico dentista